Ieri ha segnato una doppietta al Benfica, in Champions League. Oggi è volato a Sarajevo per incontrare un bambino. L’altra faccia di Zlatan Ibrahimovic, campione in campo, ma anche irascibile e attaccabrighe con avversari e tifosi, è quella di un uomo che non ci ha pensato due volte dopo aver recepito l’appello dell’attivista umanitaria Tehvida Thea Rekic, bosniaca emigrata in Germania, dove ha fondato una Ong impegnata nell’aiutare bimbi malati a essere curati in cliniche d’avanguardia.
Rekic ha lanciato ieri un appello prima su Facebook e poi all’Ansa: “La mamma di Hajrudin tra le lacrime mi ha chiesto di aiutarla. Il bimbo nella più ottimistica delle ipotesi non ha più di un mese di vita. Abbiamo parlato con il manager e con la mamma di Zlatan e ci hanno promesso che consegneranno il messaggio di Hajrudin al calciatore. Noi abbiamo solo chiesto di assistere a una partita di Zlatan con Hajrudin, per conoscere il piccolo, nulla di più”. Hajrudin Kamenjas è un bambino malato di leucemia ed è originario di Vares, cittadina a una cinquantina di chilometri da Sarajevo. Al momento si trova a Sarajevo, ma per molti anni è stato in cura presso una clinica tedesca di Tubinga.
“Quello che voglio di più in questo momento è realizzare l’ultimo desiderio di mio figlio Hajrudin – ha dichiarato Amela Kamenjas, madre del bambino di otto anni, al quotidiano bosniaco Dnevni Avaz – Sogna da tanto tempo di poter incontrare Ibrahimovic“. Ibra, svedese di origine bosniaca, non si è fatto pregare ed è giunto oggi a Sarajevo per incontrare Hajrudin. “E’ una cosa tristissima – ha commentato l’ex attaccante del campionato italiano – Ogni settimana ricevo richieste simili e veramente voglio fare felici tutti. Vedrò cosa posso fare per questo bambino. Vedremo cosa accadrà“.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG